La produzione olivicola in Puglia durante il 1600 e nei secoli successivi era così abbondante che l’olio non si destinava solo all’uso alimentare, che anzi ne costituiva la parte minoritaria.
Per lunghi anni nel Salento questo prodotto aveva un valore alla stregua dell’oro, e le cisterne sotterranee ne erano zeppe, in particolare quelle di Gallipoli, che nel XVII secolo risultava la capitale mondiale della produzione di olio lampante.
Il porto ionico trasse proprio da questo commercio la sua notorietà, e la città intera ne ebbe beneficio.
Da Gallipoli salpavano navi dirette verso gli altri porti italiani, il Nord Europa e la Russia e, da quanto si racconta, la regina inglese ci teneva particolarmente affinché l’olio che illuminava le sue dimore fosse olio salentino, perché era ambrato, trasparente e più luminoso degli altri.
Quella della produzione dell’olio lampante in Salento è una storia lunga e piena di fascino, e voglio raccontarvela per bene. A presto con la prossima puntata.