Emiliano: vertice sull’olio perché i prezzi delle olive sono particolarmente bassi.
Il presidente della Regione Puglia Emiliano chiede un vertice sull’olio d’oliva alla ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova in maniera formale, attraverso una lettera inviata a metà febbraio.
La questione che preoccupa Emiliano riguarda il disagio degli agricoltori a causa dei prezzi delle olive particolarmente bassi. Problema cruciale per l’olivicoltura pugliese e italiana e che Emiliano vorrebbe che fosse il focus del vertice sull’olio che ha richiesto alla ministra delle Politiche agricole.
La produzione olivicola pugliese sta attraversando un periodo di forte crisi sia perché messa in ginocchio dal batterio della xylella che per un mercato che deve adeguare i prezzi dell’olio in base all’avviso pubblico dell’Europa.
Inoltre lo stato di agitazione riguardo questa questione persiste in realtà da mesi nella regione Puglia, a causa della inaccettabile strategia di “allineare al ribasso” i prezzi del prodotto italiano a quello straniero, una ulteriore stangata dopo il crollo della produzione per le gelate del 2018. In questo modo sugli scaffali della grande distribuzione troveremo bottiglie di olio d’oliva a prezzi stracciati, ma bisogna stare attenti a quello che si acquista. L’olio d’oliva di “origine UE” non è olio italiano.
Le parole di Emiliano
Per capirne di più riportiamo le parole del presidente della Regione: “di fronte al crescente disagio del settore causato dai prezzi delle olive particolarmente bassi, in questi mesi ho insistito nel sollecitare gli agricoltori e i più importanti operatori privati a stoccare rilevanti quantità di olio e a utilizzare il regolamento comunitario di sostegno all’ammasso privato”.
Il tentativo è quello di mettere fuori mercato ingenti quantitativi di olio per permettere all’olio extravergine che resta in vendita di essere venduto a un prezzo più adeguato. Così prosegue il comunicato stampa: “È triste dover riscontrare che, proprio nel momento in cui alcuni gruppi di aziende pugliesi riescono a partecipare al bando europeo, con la proposta di ritirare dal mercato ben 20.000 tonnellate di olio extravergine di oliva, le relative offerte vengono rifiutate dalla Commissione perché il costo per tonnellata al giorno risulta di pochi centesimi più elevato rispetto a quella proposto dai concorrenti, anche se questi si impegnano a stoccare olio di diversa qualità (vergine e lampante)”.
Coldiretti Puglia ha sottolineato che a far scendere in maniera vertiginosa il prezzo dell’olio extravergine d’oliva italiano e pugliese, mettendo in difficoltà agricoltori e produttori, concorrono due fattori: la carenza sul territorio pugliese di adeguate strutture di stoccaggio e il fatto di continuare a considerare l’olio d’oliva una commodity (cos’è una commodity) e non un alimento.
Secondo Coldiretti Puglia, e anche secondo noi dell’Azienda Agricola Olio Febo, l’olio extravergine d’oliva deve superare il concetto di commodity e occorre lavorare per restituire a questo alimento il suo giusto valore.
Come sottolinea Coldiretti nel suo comunicato: “Negli ultimi 10 anni, dal 2009 a oggi, è cresciuta la produzione media in Puglia di olio del 21,5%, a cui non ha corrisposto alcuna visione strategica, a differenza di quanto avvenuto in Spagna, rispetto alla realizzazione dei centri di ammasso e stoccaggio dell’olio”.
È fondamentale pertanto ragionare su una visione strategica tutti insieme, produttori e istituzioni, e lavorare sul lungo periodo. L’olio d’oliva extravergine italiano va difeso perché è il prodotto principe della dieta mediterranea, e tutelarlo significa tutelare prima di tutto i consumatori.
Tenete gli occhi aperti quando acquistate un olio extravergine d’oliva, e se volete fare un acquisto sicuro e di qualità, andate sul nostro shop online. Per stare vicini ai nostri clienti e a tutti gli italiani in questo momento molto complicato, noi dell’Azienda Agricola Olio Febo abbiamo deciso di non far pagare le spese di spedizione per ogni ordine d’acquisto superiore ai 22 euro.